La pesca a feeder, tecnica sviluppata inizialmente in acque dolci, ha esteso oggi il suo fascino anche alle coste marine, attirando professionisti e appassionati alla ricerca di nuove sfide ed emozioni.
Come tutte le tecniche di pesca in mare, però, implica una profonda conoscenza dei luoghi di pesca, e quindi delle correnti marine, maree e fondali, insieme alle abitudini dei pesci costieri. Solo in questo modo, infatti, è possibile catturare anche con la pesca a feeder in mare una vasta gamma di specie marine, dalle spigole ai saraghi, alle orate ai cefali alle aguglie.
Ma l’obiettivo di un pescatore è: “provarci sempre”. E poi magari imparare strada facendo, per cui di seguito i nostri consigli per la pesca a feeder in mare.
Facciamo un po’ di chiarezza: in questa tecnica di pesca, occorre disporre delle attrezzature più appropriate, le cui caratteristiche variano a seconda di
- Altezza della riva: tanto più è alta, tanto più lunga dovrà essere la canna, che comunque è più lunga di quella tradizionale, poiché va dai 3,00 m (10 ft) ai 4,20 m (14 ft), in due/tre sezioni più un cimino con il compito di segnalare l’abboccata.
- Profondità dell’acqua: in acque basse, i feeder dovranno essere leggeri, mentre in acque profonde si usano pasturatori più pesanti, che richiedono canne più potenti.
- Distanza da riva: per raggiungere distanze più lunghe, serviranno canne per la pesca a feeder più lunghe, con mulinelli di taglia adeguata.
Come le attrezzature, anche le tecniche variano in base alla profondità dell’acqua, l’altezza dalla riva e la distanza.
Pesca a feeder in acque e rive basse
In queste zone (indicativamente piccole spiagge o scogliere basse), caratterizzate da fondali misti e profondità fino ai 4/5 metri, è consigliabile utilizzare attrezzature leggere e maneggevoli. Il limitato dislivello, e la presenza dei pesci a una distanza medio-corta (massimo 50 metri), permettono l’uso di una canna da 11ft/12ft (3,30m /3,60m), abbinata a mulinelli leggeri taglia 3000 o 4000 con una bobina non troppo grande.
Il filo più indicato per questa pesca ha un diametro di mm 0.20/0.22, con quiver da 1 e 1,5 once, così da assicurare una sensibilità ottimale anche per segnalare le abboccate più lievi.
Pesca a feeder in acque profonde, lunga distanza e rive alte
In presenza di acque profonde e/o rive alte, invece, o quando si ha la necessità di pescare a lunghe distanze (indicativamente dai 60 ai 100 mt), avremo bisogno di canne più lunghe. Le lunghezze della canne andranno dai 13ft/14ft (3,90m / 4,20m), in grado di garantire una potenza molto maggiore, per gestire pesi sino a 100/150gr.
Anche i mulinelli in questo caso saranno più importanti: si parla infatti di una taglia 5000/6000 con una buona capacità. Il filo più indicato è quindi uno 0.25/0.28 mm, con quiver da 2,5 a 4 once, capace sempre di garantire la sensibilità, ma anche tutta la potenza necessaria per lanciare pesi considerevoli.
Per ottenere i migliori risultati in termini di abboccate in tutte le situazione pesca a corta/media/lunga distanza il segreto è quello di concentrare il fondo di pastura/esche che andremo a lanciare in un area molto ristretta (due/quattro metri quadrati) impiegando inizialmente pasturatori di medie dimensioni per poi passare a quelli più piccoli, per creare meno disturbo ai nostri pesci che si saranno concentrati sul fondale.
In sostanza, un approccio corretto alla pesca a feeder in ogni spot è una combinazione tra feeder, canna, mulinello e filo in bobina: puoi trovarli tutti da Fishing Italia, insieme a tanti consigli sulle tecniche di pesca forniti direttamente da Angelo, appassionato pescatore agonista e tra l’altro Campione del mondo della tecnica “pesca a feeder”, quindi esperto sull’attrezzatura più adatta alle tue esigenze!